Marco Polo Accelerator, l'incubatore per portare le startup in Cina
Il progetto nato dalla collaborazione tra H-Farm e la società Qwos che importerà un pezzo d’Italia in Cina
Andrea Pastore 17/10/2016 0
Quando si instaura una brillante sinergia tra un incubatore di start up, in questo caso H-Farm, e un partner internazionale, come Qwos, nascono progetti altrettanto sorprendenti. Stiamo parlando di Marco Polo Accelerator, una nuova opportunità per le start up italiane per far conoscere i propri progetti e affacciarsi in un mercato apparentemente inaccessibile: la Cina.Nessuna preclusione sulle start up da selezionare anche se, con uno sguardo più attento, potrebbero essere preferite quelle che promuovono il made in Italy: dal food alla moda fino al design. L’obiettivo è chiaro: “se gli imprenditori cinesi migrano all’estero, c’è bisogno di talenti in entrata. Con il #marcopoloaccelerator vogliamo creare una nuova Via della Seta dell'innovazione”, recita così uno degli ultimi post pubblicati sui social da H-Farm.
Per prendere parte alla call basterà registrarsi online all’indirizzo https://www.f6s.com/marcopoloaccelerator entro il 30 novembre.
Potranno candidarsi start-up italiane innovative già iscritte nell’apposito Registro della Camera di Commercio. Ne saranno selezionate da 5 ad un massimo di 10 e seguiranno un programma di 4 mesi che avrà inizio nei primi mesi del 2017.
Ad ognuna verrà erogato un sostegno fino a 200.000 euro (cash + servizi), da parte di alcuni investitori individuati da QWOS che, inoltre, metterà a disposizione il proprio network di finanziatori e imprenditori, aiuterà le startup ad affrontare l’iter burocratico. Ulteriore punto di forza di questa iniziativa è la collaborazione con Tsinghua University, che affiancherà agli startupper due studenti MBA al fine di facilitare l’ingresso e il radicamento del loro business nel mercato cinese.
Al termine del progetto si terrà un Demo Day a Pechino.
Se tra i vostri sogni c’è sempre stato il desiderio di diventare il Marco Polo 2.0 questo è il piano che fa per voi!
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Nello specifico, i progetti pilota riguardano lo sviluppo imprenditoriale locale e devono rispondere ad una, o, al massimo due, delle tematiche proposte, nonché privilegiare le proposte sui servizi innovativi, valorizzando modelli imprenditoriali efficienti:
- Competitività del sistema produttivo in relazione alle potenzialità di sviluppo economico dell’area interessata
- Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile
- Transizione ecologica
- Autoimprenditorialità
- Riqualificazione delle aree urbane e delle aree interne
Per poter essere esaminati dai responsabili della selezione (5 componenti appartenenti ad Unioncamere, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell’Economia), i progetti pilota devono:
- Essere collocati nell’area di interesse del Patto Territoriale (strumento agevolativo utile a questi bandi)
- Sugli interventi pubblici è necessario prevedere un progetto di “fattibilità tecnica ed economica”, ovvero l’effettiva possibilità di realizzare interventi come da progetto
- Per quanto riguarda i progetti che riguardano il pubblico, gli interventi dovranno rispettare i 60 mesi a partire dall’assegnazione effettiva al soggetto imprenditoriale e 48 mesi invece per ciò che riguarda invece il privato
A ciascun progetto pilota vincitore, sarà assegnato un contributo di 10 milioni di euro. I requisiti richiesti al soggetto proponente riguardano anche la compilazione del progetto in modo corretto, ovvero attestante:
- Nome e dimensioni del soggetto richiedente
- Descrizione del progetto e data di inizio e fine
- Dove si sviluppa il progetto
- Prezzario delle risorse richieste nel progetto
- Tipologia di agevolazione richiesta ed importo richiesto per la sua realizzazione
Come presentare la domanda?
Per prima cosa, la domanda può essere inoltrata a partire dal quindicesimo giorno dalla data di pubblicazione del presente bando sulla Gazzetta Ufficiale fino al 15/02/2022 ed esclusivamente tramite Posta Elettronica Certificata all’indirizzo progetti.pilota@legalmail.it
Sarà necessario allegare:
- progetto pilota;
- studio di fattibilità tecnico economica finalizzato ad illustrare i contenuti tecnici della proposta;
- analisi costi benefici sulla fattibilità economico finanziaria dei singoli interventi;
- previsioni economico finanziarie fino al termine delle attività dei singoli interventi;
- documentazione atta a dare evidenza della procedura di selezione applicata dal soggetto responsabile proponente e che la stessa sia stata attuata in modalità trasparente ed aperta;
- copia delle domande di agevolazione relative agli interventi pubblici e/o imprenditoriali selezionati dal soggetto responsabile proponente e facenti parte del progetto pilota oggetto di richiesta di assegnazione dei contributi.
Entro 120 giorni dalla chiusura del bando, la commissione esaminatrice sceglierà i progetti pilota vincitori. Nella fase di esecuzione dei lavori, il soggetto vincitore dovrà consegnare tutta la documentazione necessaria a rendicontare le spese sostenute e le fasi di esecuzione dei lavori entro 60 giorni dalla conclusione.
I soggetti responsabili provvedono, invece, alla rendicontazione al Ministero. Tale ammontare complessivo è ripartito in dieci quote semestrali, di pari importo, a partire dalla prima quota erogata entro 30 giorni dalla data del provvedimento di assegnazione dei contributi
Gli interventi ammissibili quali sono?
Progetti di investimento, progetti di avviamento, progetti di innovazione, progetti di investimento nel settore della produzione agricola primaria, progetti di investimento nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli e progetti di investimento nel settore della pesca e dell’acquacoltura