SELFIEmployment, 124 milioni per mettersi in proprio

Il progetto SELFIEmployment è destinato ai giovani iscritti a Garanzia Giovani e mira a promuovere l'autoimprenditorialità

Andrea Pastore 18/12/2015 0

Buone notizie per i "Neet" (Not engaged in Education, Employment or Training) attuamente non impiegati in attività di studio o lavoro ed iscritti a Garanzia Giovani.

Nel gennaio 2016, in Italia sarà attivato un nuovo progetto denominato "SELFIEmployment", che corrisponde al Fondo Rotativo Nazionale promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

COS'È? SELFIEmployment offrirà ai giovani inoccupati la possibilità di aprire nuove attività lavorative autonome grazie al fondo governativo di circa 124 milioni di euro stanziato per tutta l'Italia. Le risorse saranno messe a disposizione sia dal Ministero (per un ammontare pari a 50 milioni di euro) sia da alcune Regioni come Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia. Un'opportunità che mira a favorire chi intende lavorare in proprio, ma che a causa di difficoltà economiche parte svantaggiato. 

COME ADERIRE? Partecipare è semplice: occorre essere iscritti a Garanzia Giovani (il programma statale per il reinserimento dei giovani in attesa di primo impiego, accessibile tramite il portale http://www.garanziagiovani.gov.it) e aderire, successivamente, al progetto SELFIEmployment. Il programma Garanzia Giovani, sospeso momentaneamente - dall'ottobre scorso - a causa della scarsità di risorse economiche, dovrebbe essere riattivato infatti proprio da gennaio 2016.

COME FUNZIONA? Il Fondo di SELFIEmployment sarà gestito da Invitalia, che offre la possibilità di ottenere prestiti agevolati a tasso zero, per un importo variabile da minimo 5.000 euro e fino a 50.000 euro totali. Il piano di ammortamento avrà una durata massima di 7 anni, ma il vantaggio consiste nel fatto che agli iscritti su Garanzia Giovani non saranno richieste garanzie personali. 

Stando a fonti non ancora ufficiali, SELFIEmployment dovrebbe durare fino al 2020, ma non è ancora certo. Sicuramente esso costituirebbe un grande, primo "passo in avanti" per il recupero ed il rilancio dell'autoimprenditorialità giovanile italiana. Per ottenere maggiori informazioni, e per essere informati sull'uscita del bando, vi consigliamo di tenere d'occhio il sito ufficiale di Garanzia Giovani.

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Antonella Santoro 10/12/2021

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per rilanciare l'economia in Italia

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è una misura volta ad aumentare il Pil dell’Italia che ha subìto uno stop forzato a causa della pandemia da Covid-19. L'obiettivo è quello di aumentare il tasso di occupazione nei settori produttivi e dei servizi. Con le risorse economiche messe a disposizione dal PNRR (235 miliardi di euro tra europee e nazionali, di cui circa il 30% a fondo perduto), utilizzabili entro il 2026, sono già partiti i lavori in previsione dell'ammodernamento di diversi settori dell’economia italiana.

Obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il PNRR nasce a partire dal programma lanciato dall’Unione Europea per rispondere alla crisi per la pandemia, il Next Generation EU (NGEU), un mega intervento che prevede 750 miliardi da distribuire ai paesi beneficiari per intervenire sulla digitalizzazione, sulla transizione ecologica e sulla parità di genere promuovendo la formazione e l’aggiornamento. Approvato lo scorso 22 giugno dalla Commissione Europea, prevede una divisione delle risorse in base a 6 missioni che verranno messe in atto in modo consequenziale e che interessano: la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività, la cultura e il turismo, la rivoluzione verde la transizione ecologica, le infrastrutture per una mobilità sostenibile, l’istruzione e la ricerca, l’inclusione e la coesione, la salute. L’Italia è beneficiaria di due strumenti del NGEU: Il RRF che corrisponde al Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e che equivale a 191, 5 miliardi di euro (di cui 68,9 miliardi sono risorse a fondo perduto) e poi il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).

Nello specifico le risorse che spettano all’Italia prevedono che il 40% di esse sia rivolto al Mezzogiorno e riguardano le opere strutturali, l’occupazione, l’imprenditoria e la parità di genere, oltre che la ristrutturazione delle aziende giù preesistenti rispetto alle direttive sull'ambiente imposte dall’Unione Europea.

Anche la giustizia prevede una serie di cambiamenti nei processi: si va dalla semplificazione del rito civile processuale in primo grado, nonchè in appello e diventa applicabile a tutti gli effetti il processo telematico. Per quanto riguarda invece il processo penale, si lavora sulla riforma delle fasi di indagini e dell’udienza preliminare, poi ampliare il ricorso ai riti alternativi, rendere selettiva l’azione penale e l’accesso al dibattimento, nonché precisare i termini di durata dei processi. Questo permette anche una sburocratizzazione importante di molte pratiche, non solo a livello processuale, ma soprattutto attraverso la digitalizzazione e l'adeguamento agli altri paesi dell'Unione Europea.

Altro punto di azione previsto nel PNRR è la tutela della concorrenza che prevede maggiori controlli degli illeciti attraverso la Commissione Europea e l’Autorità Garante della Concorrenza. Per garantire trasparenza amministrativa sull’utilizzo dei fondi europei spettanti all’Italia, il Governo ha predisposto uno schema di Governance capeggiata dal Ministero dell’Economia.

Modalità di erogazione del PNRR

Si può accedere ai fondi previsti nel Pnrr attraverso dei bandi che nel corso del periodo 2021-2026 verranno pubblicati dalle amministrazioni del territorio. In quegli specifici casi si potrà partecipare al concorso attraverso la presentazione di un progetto che verrà valutato da una commissione esaminatrice. Vinceranno il bando solo quelle aziende che risponderanno a specifici requisiti e presenteranno un progetto valido. 

Le amministrazioni centrali e gli enti locali saranno inoltre chiamati a redigere, in base alla conoscenza delle proprie necessità nazionali e locali e alla risorse messe a disposizione, dei bandi quanto più chiari e trasparenti possibili attraverso le Istruzioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze. In seguito, le stesse selezioneranno poi i progetti meritevoli e riporteranno un riscontro positivo al Servizio Centrale PNRR

 

 

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