Anche i grandi colossi sbagliano: il caso di Ibm e di OS/2
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Andrea Pastore nella categoria Storie il 11/08/2014ultimo aggiornamento il 11/08/2014
La storia di OS 2, il sistema operativo ibm che non ha sfondato nonostante fosse migliore di Windows.
Capita frequentemente che alcuni prodotti, nonostante siano validi, non incontrino il gradimento del pubblico e si trasformino in un insuccesso. A questa regola non sfuggono nemmeno le grandi aziende: la storia che stiamo per raccontare è quella del poco noto OS/2, un sistema operativo realizzato da IBM nei primi anni 90 e finito nel dimenticatoio nonostante le sue buone qualità.
La storia
La prima versione di questo sistema operativo venne rilasciata nel 1987, sviluppata congiuntamente da Ibm e Microsoft. Si trattava di un sistema ancora immaturo ma con diverse soluzioni all'avanguardia, tra cui il multitascking. Contemporaneamente, però, stava sviluppando il suo sistema operativo, Windows, l'erede di MS-DOS che negli anni successivi l'avrebbe portata ad abbandonare la partnership con Ibm. Nel 1990, infatti, Microsoft abbandonò lo sviluppo di OS/2, ritenendo che con Windows riusciva ad avere profitti e prospetive migliori, ed Ibm continuò da sola lo sviluppo del sistema operativo.
Nel 1991 uscì la prima versione di OS/2 interamente sviluppata da Ibm, che era molto più stabile e veloce della versione sviluppata insieme a Microsoft. L'anno dopo, con la versione 2.0, OS/2 diventa il primo vero sistema operativo a 32 bit per pc.
Negli anni 90 le versioni si susseguono portando sempre soluzioni all'avanguardia, ma senza incontrare il favore del pubblico, e così nel 1997 Ibm decide di congelarne lo sviluppo.
Le ragioni di un insuccesso
Una prima causa dell'insuccesso di questo prodotto è nelle esose richieste hardware delle prime versioni, che avevano bisogno di una enorme (per l'epoca) quantità di ram, almeno 8 mb in un periodo in cui i pc ne avevano 4. Ibm ha risolto questo problema in seguito ma nel frattempo tanti potenziali utenti avevano scelto Windows.
Un altro errore commesso da Ibm è quello di non aver creato una campanga pubblicitaria efficace, e di non avere un canale di vendita diretta per il software, a differenza di quanto ha fatto Microsoft per Windows.
Questo ci fa capire come un progetto sia composto di tanti aspetti, e se si trascura alcuni di questi si rischia un fallimento, anche se si tratta di una grande azienda come Ibm.