Il business della Canapa: il maiale vegetale rende bene!

Poco utilizzata in passato a causa del proibizionismo, ora che le leggi ne consentono la coltivazione per scopi industriali c'è di nuovo grande interesse su questa pianta dai mille usi.

Andrea Pastore 15/06/2017 0

In attesa del via libera per l’utilizzo su vasta scala della cannabis a scopo terapeutico, in Italia si stanno diffondendo sempre di più idee d’impresa incentrate sulla canapa sativa, quella specie di cannabis utilizzata soprattutto per il tessile, per l'edilizia o per la produzione di carta.
Detta anche "maiale vegetale”, è una pianta dalle mille virtù e di cui non si butta via nulla. Dalla sua lavorazione si possono ricavare fibre tessili, materiali per l’edilizia, carta e imballaggi, ma anche olio, vernici, saponi, cere, cosmetici, detersivi. L’olio e i semi sono considerati anche un toccasana per la nostra alimentazione, per il contenuto di acidi grassi polinsaturi e la proporzione di omega 3 e 6. Rivela Coldiretti: “In Italia è boom per la coltivazione della canapa, con un aumento del 150% dei terreni coltivati. Nell’ultimo anno sono raddoppiate le aziende agricole coinvolte nella semina: erano 300 nel 2014. Gli ettari coltivati sono quasi triplicati, 1000, dalla Puglia al Piemonte, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Friuli, Sicilia e Sardegna. Tutto ciò è stato possibile grazie all’elevato grado di adattamento che la pianta ha a tutte le latitudini e a tutti i tipi di terreno”.
Ad essere coinvolti in questo nuovo giro d’affari sono soprattutto i giovani che investono in coltivazioni, associazioni provinciali e start up rendendosi ambasciatori anche di una svolta eco-friendly: la canapa non impoverisce il terreno, contrasta l’avanzare della desertificazione e combatte l’inquinamento.
Un tipo di produzione già praticato lungamente nel nostro Paese fino alla fine degli anni ’40 e che in altre nazioni come la Francia e il Canada contribuisce al PIL già da molti anni.
Legge (in perenne mutamento) alla mano, i ragazzi italiani hanno la possibilità di fare da tramite tra passato e futuro, sdoganando preconcetti e ritornando alle proprie radici, lavorando e creando imprese costruite intorno ad un prodotto “nuovo” e completamente al contatto con la natura.

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